Penultima giornata del campionato di serie C di pallanuoto dove l’Everest Piacenza osserva il turno di riposo. Giornata inutile per quel che riguarda il discorso promozione in serie B, brillantemente concluso dai piacentini già quindici giorni or sono, mentre è di grande importanza per le due retrocessioni nella serie D, dove a lottare sono ancora quattro squadre: Bocconi, Aquatica Torino, Varese e Treviglio.
Per il Piacenza ormai resta solo la partita contro il Varese di sabato prossimo nella vasca amica, anche se per l’ultima volta, della Raffalda. Dalla prossima stagione infatti se il Piacenza fruirà della promozione in serie B, la vasca piacentina non sarà più idonea ed i piacentini dovranno giocare le partite di casa ospiti di qualche vasca regolare limitrofa.
Abbiamo chiesto a Riccardo Bianchi classe 1997, che ha raccolto qualche presenza in questo indimenticabile campionato e che è stato assoluto protagonista dell’ottima Under 17, cosa pensa di questo lungo ed altisonante campionato della prima squadra.
E’ stato un campionato molto entusiasmante e tiratissimo; partire ad alta velocità e mantenerla fino alla fine non è assolutamente facile; devi essere maturo di testa e sapere che non puoi mai, o quasi, fallire; il Piacenza ce l’ha fatta.
Tu hai avuto la fortuna di essere il giocatore più giovane sceso in acqua insieme ad un campione con la C maiuscola, stimato ed importante nel panorama della pallanuoto internazionale, quale Harry Van Der Meer; che ricordi hai di quei momenti e cosa ti ha lasciato questo grande campione.
Appena ho saputo che un campione di quel calibro veniva a giocare a Piacenza ero incredulo, penso che per tutti noi sia un esempio da stimare e da cui imparare. Giocare ed essere allenato da lui é stato sicuramente un onore, ma insieme a lui e al mio allenatore non ho affinato solo la tecnica, ma soprattutto il modo di pensare in partita e come affrontarla mentalmente.
Il tuo coetaneo Merlo è riuscito anche a togliersi la soddisfazione del goal nella prima squadra, adesso tocca a te lasciare il segno sabato prossimo ?
Fortunatamente ho già lasciato il segno, se così si può dire, facendo un goal contro Treviglio nella prima partita di campionato, ma sicuramente mi piacerebbe ripetere l’esperienza, anche se preferirei giocare bene e per la squadra piuttosto che andare in rete e disputare una pessima partita. Infatti quest’anno Harry e Stefano ci hanno spronato e insegnato a lavorare insieme, perché una squadra si chiama così quando ogni giocatore può contare su tutti i suoi compagni.
Dal tuo giovane punto di vista come vedi la pallanuoto a Piacenza ?
Credo che la pallanuoto piacentina sia in concreto sviluppo, però penso che per arrivare ai livelli di squadre liguri, campane o quant’altro bisogna cambiare mentalità e impegnarsi seriamente in questo sport, ma soprattutto dovremmo avere più fiducia da parte degli enti piacentini, fiducia che meriteremmo visto i risultati degli ultimi anni, sia nel settore giovanile che in prima squadra.
Come é nata la passione in questo sport
Innanzitutto devo ringraziare il mio compagno di squadra Marcello Bacchi che mi ha portato qua, e poi un grazie sincero ai miei due allenatori, prima Rocco e poi Stefano che mi hanno migliorato su tutti i fronti e mi hanno fatto amare questo sport, superando tutte le difficoltà e i problemi cosi da raggiungere grandi soddisfazioni.