Serie B Pallanuoto
Chiavari Nuoto – Piacenza Pallanuoto 2018: 10-10 (2-2, 1-4, 2-3, 5-1)
Chiavari Nuoto: Dinu, Ghio, Lanzi, Mangiante, Russo, Durli, Laurita, Pagliuchi, Raineri, Romanengo, Raffo, Bellio, Brandoni. All.: Andrea Pisano
Piacenza Pallanuoto 2018: Bernardi, Branca, Alessio, Lamoure, Martini, Bianchi, Merlo, Fanzini, Pea, Zanolli, Zanetti, Pasotti, Mastrogiovanni. All.: Fabio Fresia
La quinta gara di campionato riserva le stesse soddisfazioni di un alluce contro uno spigolo. L’ottima partenza dei piacentini consente agli avversari di tirare in porta solo tre volte nel primo tempo, infatti tanti sono i rigori che l’arbitro gli concede (uno parato, ed il quarto rigore nel secondo tempo). I chiavaresi sentono l’importanza della partita più dei loro avversari; i piacentini nei primi due tempi costruiscono e segnano tenendo gli avversari sempre a distanza i quali faticano a costruire azioni degne di nota.
Nel secondo tempo ai 4 gol piacentini fa eco il solo gol su rigore degli avversari.
Quello che succede da metà secondo tempo e per tutto il quarto tempo merita un’approfondita analisi a cui solo Freud, Jung e Adler (insieme) potrebbero rispondere.
I piacentini smettono di giocare, in queste condizioni ai chiavaresi riesce tutto facile, passaggi, gol dopo aver nuotato pressochè indisturbati per mezza piscina, a cui si aggiungono un paio di gol fortunosi, ma la fortuna a volte va cercata. Piacenza da dominatrice si trova di colpo a dover affrontare tutto questo: beati quelli di Houston che hanno solo un problema.
Neanche il vantaggio di 2 gol a 2’38” dalla fine viene gestito al meglio. Il decimo gol Chiavarese arriva a 31” dalla fine dopo una filantropica doppia espulsione. A 20” dal termine l’ennesima espulsione ai danni di Piacenza mette i chiavaresi nelle condizioni di tentare il colpaccio che non riesce.
Onore ai chiavaresi: quando ne hanno avuto la possibilità hanno fatto tutto ciò che era in loro potere. Per i piacentini è ora di tirare qualche somma; quello visto sabato non c’entra niente con tattica, tecnica e tenuta atletica, un calo così drastico non merita spiegazioni troppo articolate. I nostri ragazzi hanno i mezzi per fare molto meglio, devono guardarsi in faccia e, finalmente, reagire. Ora dipende solo ed esclusivamente da loro.